Wednesday 5 January 2011

Greenland, il dopobomba

Nonostante un nome ambizioso (che si traduce si' letteralmente come "terra verde", ma e' anche il nome inglese della Groenlandia), Greenland non e' un'enorme isola dispersa nei mari del Nord, ma piu' semplicemente un grosso parco divertimenti nato verso la meta' degli anni '60, in coincidenza con fenomeni del tipo di Gardaland, e oggi abbandonato a seguito delle solite malversazioni finanziarie e problemi legali. Per la precisione, il parco e' in stato di sequestro della polizia giudiziaria dalla Pasquetta del 2002, ufficialmente per mancanza di conformita' a non meglio precisate regole igieniche.

A prescindere, si tratta di uno dei luoghi piu' cupamente affascinanti e nascosti del gia' affascinante Parco delle Groane, che copre un bel pezzo di Brianza, a Nord di Milano. Per quanto sia chiuso al pubblico, pare che a superare il barettino rimasto aperto ai suoi margini non ci voglia tanto, ed e' cosi' che riusciamo a realizzare questa serie di fotografie.

Ad accoglierci c'e' l'ottovolante: serve a far capire subito che non siamo in mezzo a un vecchio luna park di paese, ma a un vero e proprio parco divertimenti strutturato come i piu' grossi realizzati in Italia. Arrugginito, ma ancora integro, appare spettrale - e non sara' l'unico - nella luce del tramonto invernale.




Impressionanti, e probabilmente non per i motivi scelti dai creatori del parco, anche altre attrazioni o semplici dettagli. Fa decisamente venire i brividi trovarsi di fronte al trenino che percorreva tutto il perimetro del parco trasportando i bambini, oggi abbandonato a marcire sotto alla tettoia della "stazione" di partenza; o il calcinculo, i cui seggiolini sono avvolti in sacchi di plastica in un disperato tentativo di prevenire il degrado. Ma il meglio arriva da cio' che non ti aspetti: i cestini dell'immondizia, a forma di orso, con disegni spesso diversi tra loro, alcuni dei quali davvero inquietanti.










Da brividi, di nuovo, i segni del lavoro e del passaggio umano: le biglietterie con cartelli in un italiano d'altri tempi, i punchballs, la giostra delle automobili e infine un autoscontro immerso nel buio (la foto che vedete e' stata realizzata con una lunga esposizione e nettamente sovraesposta). Il divertimento era la regola, e sembra quasi che gli ultimi bimbi siano scesi dalle giostre giusto l'altro giorno. A divertirsi qui restano solo le loro memorie.